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La data di nascita del Consorzio Interuniversitario per la Ricerca Cardiovascolare è quella del 18 ottobre 1996 con la sottoscrizione, da parte dei delegati dei Rettori di ben 11 Università italiane, dell’atto notarile della sua costituzione formale e l’approvazione del relativo Statuto .La proposta di costituire questo Consorzio è emersa, dopo ampie e approfondite consultazioni avvenute negli anni 1994/95 fra docenti e studiosi universitari con qualificate competenze scientifiche nell’ambito dell’apparato cardiovascolare. Durante questi incontri si è consolidata la necessità e l’importanza di dare vita ad una struttura istituzionale per organizzare, nel contesto nazionale ed internazionale, un’attività scientifica più coordinata e congiunta nel settore della ricerca cardiovascolare. Ciò allo scopo di mantenere, sviluppare e far crescere in maniera integrata sia la ricerca di “base” sia quella “clinica”, per la prevenzione e la cura di malattie assai invalidanti che costituiscono la prima causa di morte nelle civiltà occidentali. Questo obiettivo richiede un approccio mirato nello sviluppo della problematica scientifica che, partendo dagli aspetti fisiopatologici, deve indirizzarsi verso la definizione patogenetica della malattia, e quindi verso la formulazione di nuove strategie terapeutiche. L’interdisciplinarità rappresenta il vero motivo che ci ha spinto a dare vita a questa iniziativa, non priva di difficoltà, che richiede uno sforzo rilevante, un’intensa dedizione e grande entusiasmo per promuovere e valorizzare la ricerca in un campo di studi dove furono famosi Mondino de’ Liuzzi, Spallanzani, Malpighi, Morgagni e tanti illustri Maestri. Le biotecnologie, le manipolazioni geniche e l’impiego di cellule staminali, al di là dei risultati fino ad ora raggiunti, lasciano intravedere importanti ricadute a livello clinico, basti pensare alla prospettiva dell’impiego della cosiddetta “terapia genica” e della “terapia cellulare” che saranno l’indirizzo innovativo in campo terapeutico del nuovo millennio. Il messaggio che scaturisce da questa nostra iniziativa è che questo Consorzio, grazie soprattutto agli strumenti giuridici, previsti dall’articolo 91 del DPR 382/80, possa essere un centro motore per promuovere, coordinare e valorizzare il lavoro dei diversi gruppi che ne fanno parte, favorendo il reperimento di finanziamenti aggiuntivi ed adeguati, per consentire ai ricercatori italiani di poter accedere e partecipare ai progetti strategici programmati nell’ambito delle Agenzie internazionali. L’adesione e partecipazione a questi programmi, soprattutto a livello internazionale, implica un notevole sforzo organizzativo e finanziario che non è sempre compatibile con la disponibilità delle risorse. Il rischio è la perdita della competitività, raggiunta con tenacia e sacrificio in questi ultimi anni nell’ambito delle attività scientifiche universitarie. Queste sono state le vere motivazioni che ci hanno sospinto con determinazione nel dar vita al Consorzio, consapevoli dei tanti problemi e difficoltà che dovremo affrontare per mantenere fede al progetto proposto. Le Autorita’ ministeriali, apprezzando il lavoro svolto dal Consorzio nei suoi primi anni di attivita’, hanno accolto la richiesta (D.M. 5/5/2004, G.U. del 20/5/2004 n.117) di trasformarlo in “Istituto Nazionale per le Ricerche Cardiovascolari (INRC)”. Questo riconoscimento non solo gratifica tutti coloro che hanno contribuito alla crescita del Consorzio, ma li sprona ancor piu’ all’impegno e alla collaborazione, condizioni necessarie per potersi degnamente confrontare nel contesto scientifico internazionale. |